Romberg test: cosa sapere su test neurologici di equilibrio

Un dottore con in mano uno stetoscopio

Il test di Romberg è un test neurologico per testare l'equilibrio e prende il nome dal neurologo tedesco Moritz Heinrich Romberg. Il neurologo è noto anche per aver identificato la sindrome di Parry-Romberg e il segno di Howship-Romberg, associato a dolore nella coscia dovuto a rotazione interna dell'anca, spesso legato all'ernia dell'otturatore. La manovra di Romberg è un esame neurologico ed otorinolaringoiatrico utilizzato per valutare l'equilibrio e rilevare disturbi come l'atassia. Descritta originariamente nel XIX secolo, questa prova si basa su osservazioni cliniche del paziente e si concentra sulla capacità di mantenere la stabilità in posizione eretta. Il segno di Romberg, positivo quando il paziente perde equilibrio con gli occhi chiusi, è un indicatore chiave utilizzato dagli specialisti per diagnosticare problemi neurologici o del sistema vestibolare. Scopri tutto su funzionamento e svolgimento del test neurologico nel nostro articolo.

Come si esegue il test di Romberg? Come si fa

Durante una visita neurologica, il medico può effettuare il test di Romberg per valutare l'equilibrio del paziente. Questo test è semplice e non richiede attrezzature speciali. Inizialmente, al paziente viene chiesto di stare in piedi con i talloni uniti e le braccia stese in avanti, mantenendo gli occhi aperti. Questa fase verifica la capacità di mantenere l'equilibrio e serve a escludere problemi come l'atassia cerebellare. Successivamente, il paziente ripete lo stesso test di equilibrio ma con gli occhi chiusi. Se il paziente inizia a barcollare o cade nei primi 30 secondi, potrebbe emergere un problema vestibolare o con i percorsi neurali che trasmettono al cervello le informazioni sul movimento e la posizione del corpo. La prova di Romberg può essere eseguita con diverse posizioni delle braccia: lungo il corpo, stese in avanti, o incrociate sul torace. Le reazioni del paziente, come l'oscillazione o la caduta durante il test, forniscono informazioni preziose sul suo stato di salute. Mentre le lievi oscillazioni sono normali, quelle più evidenti possono indicare problemi al cervelletto se presenti con gli occhi aperti, o al sistema vestibolare se emergono con gli occhi chiusi. È importante notare che l'instabilità riscontrata durante il test di Romberg può, in alcuni casi, essere causata da fattori non patologici, come l'ansia. Inoltre, oltre al test di Romberg, durante la visita neurologica il medico potrebbe chiedere al paziente di camminare sui talloni, un altro esercizio che fa parte della valutazione dell'equilibrio durante una visita neurologica. Questi test, pur essendo semplici, sono strumenti efficaci per gli specialisti nell'identificare potenziali disturbi neurologici o del sistema vestibolare. Prenota con noi una visita specialistica e un consulto medico in caso di sintomi evidenti. 

Come si fa la prova di Romberg da casa

Il test di Romberg posturale è una valutazione che evidenzia difficoltà nel mantenere una postura eretta quando viene meno l'aiuto visivo, segnalando una possibile perdita di sensibilità proprio ed esterocettiva tipica di certe lesioni del midollo spinale. È interessante notare che molti video e tutorial su YouTube offrono la possibilità di familiarizzare con il test di Romberg e di provarlo anche a casa. Tuttavia, per una valutazione affidabile e scientificamente valida, è essenziale che il test sia supervisionato e interpretato da un neurologo qualificato.
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Test di Romberg sensibilizzato: di cosa si tratta?

Il test di Romberg sensibilizzato, in particolare nella versione di Tinetti, rappresenta una variante del tradizionale test di Romberg ed è utilizzato in neurologia e otorinolaringoiatria per valutare l'equilibrio e la coordinazione, aiutando a diagnosticare disturbi quali atassia e problemi relativi al sistema vestibolare. Nel test standard, il paziente deve stare in piedi con i piedi uniti, prima a occhi aperti e poi chiusi, per sfruttare le informazioni sensoriali visive, propriocettive e vestibolari. Problemi di equilibrio emergono quando questi sistemi sono compromessi​. La versione sensibilizzata del test incrementa la difficoltà: il paziente posiziona un piede davanti all'altro, in posizione tallone-punta, prima con gli occhi aperti e poi chiusi, intensificando la sfida al controllo dell'equilibrio. Questa variante è particolarmente utile per rilevare deficit più sottili nelle funzioni vestibolari e propriocettive. Risultati anomali in questo test possono indicare problemi nel sistema nervoso o nei meccanismi di equilibrio, suggerendo condizioni come la labirintite o la malattia di Ménière, tra le altre​. Un esito positivo nel test di Romberg, sia nella sua forma classica che sensibilizzata, si verifica quando il paziente non riesce a mantenere l'equilibrio, specialmente a occhi chiusi. Ciò suggerisce potenziali disfunzioni nel sistema vestibolare o propriocettivo. In questi casi, sono necessari esami più approfonditi per identificare la causa precisa del disturbo dell'equilibrio e stabilire un piano di trattamento adeguato​.

Test di Romberg modificato: cosa sapere

Il test di Romberg modificato è un adattamento del tradizionale test di Romberg, impiegato per valutare l'equilibrio e la funzione sensoriale nei pazienti. Il test classico richiede di stare in piedi con i piedi uniti, gli occhi chiusi e le braccia lungo i fianchi per determinare la capacità di mantenere l'equilibrio senza l'uso della vista. Nel test modificato, si introducono variazioni per specificare condizioni o per incrementarne la difficoltà e la sensibilità alla rilevazione di problemi.

Una delle versioni modificate, utilizzata per la diagnosi di stenosi spinale lombare, prevede che il paziente mantenga la posizione eretta con i piedi uniti e gli occhi chiusi per circa 10 secondi. Questa versione considera il test positivo se il paziente necessita di movimenti compensatori per mantenere l'equilibrio, indicando potenziali problemi sensoriali​. Un'altra variante è il "Tandem Romberg test" o "Sharpened Romberg", che aumenta la difficoltà facendo posizionare i piedi del paziente uno davanti all'altro in posizione tallone-punta. Il test si effettua prima a occhi aperti e poi chiusi, ed è particolarmente utile per esaminare le funzioni vestibolari e propriocettive​. Alcune varianti includono stimoli visivi, come il movimento di un dito davanti agli occhi del paziente, che deve seguirlo senza muovere la testa. Questo serve a valutare la coordinazione occhio-movimento e la stabilità posturale in condizioni dinamiche​. Queste modifiche rendono il test di Romberg uno strumento flessibile e multifunzionale per l'analisi dell'equilibrio e delle funzioni sensoriali in varie condizioni cliniche, permettendo una diagnosi più accurata e mirata delle problematiche legate all'equilibrio e alla coordinazione. Si consiglia di sottoporsi ad una visita audiologica per individuare problematiche dell'orecchio interno correlate.

Come si interpreta la prova di Romberg

Durante il test, se si osservano oscillazioni mentre gli occhi sono aperti, ciò potrebbe suggerire un problema al cervelletto. Al contrario, le oscillazioni con gli occhi chiusi possono indicare un disturbo del sistema vestibolare. È importante sottolineare che piccole oscillazioni sono normali e non indicano necessariamente una condizione patologica. Tuttavia, bisogna considerare che talvolta il test può produrre falsi positivi L'instabilità potrebbe derivare da fattori come l'ansia, e non da veri problemi di salute. Consulta uno specialista e sottoponiti ad un test dell'udito in caso di test di Romberg positivo.

Test di Romberg positivo: cosa significa

Se il test di Romberg risulta positivo, significa che il paziente presenta difficoltà a mantenere l'equilibrio con gli occhi chiusi, situazione che può indicare una condizione nota come atassia. Questa può derivare da un deficit nella percezione del proprio corpo nello spazio (capacità detta propriocezione), causando oscillazioni incontrollate in varie direzioni e vertigini. Un'altra possibile causa è una disfunzione del sistema vestibolare, che si manifesta con una tendenza a inclinarsi sempre verso il lato affetto dal problema. Di fronte a un Romberg positivo, lo specialista, che può essere un otorinolaringoiatra, valuterà la necessità di ulteriori indagini per confermare la diagnosi e definire il trattamento più adeguato. Questo test è cruciale per identificare la natura del disturbo dell'equilibrio e orientare verso le opzioni terapeutiche corrette.

Perché il test di Romberg può essere positivo

Mantenere l'equilibrio in posizione ferma dipende dalla corretta interazione tra i segnali sensoriali, l'integrazione sensomotoria e i meccanismi di controllo motorio. Tre sono i principali sistemi sensoriali coinvolti: la propriocezione, che comprende sia la percezione cosciente trasmessa dalle colonne dorsali del midollo spinale, sia quella non cosciente veicolata dalle colonne laterali; la vista; e l'apparato vestibolare. Il cervello riesce a mantenere l'equilibrio quando almeno due di questi sistemi funzionano correttamente. Il cervelletto gioca un ruolo cruciale nell'integrare le informazioni sensomotorie, mentre le vie motorie coinvolte includono principalmente il fascio vestibolo-spinale laterale del sistema extrapiramidale. Durante la fase iniziale del test, che prevede di stare in piedi con gli occhi aperti e le mani sui fianchi, si verifica l'integrità di almeno due vie sensoriali, così come l'efficacia dell'integrazione sensomotoria e della trasmissione motoria. Successivamente, il paziente deve restare in questa posizione con gli occhi chiusi per 30 secondi, senza staccare le mani dai fianchi. È concesso un massimo di due tentativi per riuscirci. Se i sistemi propriocettivo e vestibolare sono integri, l'equilibrio viene mantenuto. Tuttavia, un deficit nella propriocezione può compromettere due dei sistemi sensoriali, portando a instabilità e cadute, simili a quanto osservato nel test di Romberg. Il paziente deve cercare di completare i 30 secondi senza supporto, con gli occhi chiusi e le mani sui fianchi.

Test supplementare dito-naso

In aggiunta al Romberg test, la capacità di mantenere l'equilibrio in posizioni specifiche può essere testata tramite esami supplementari. Tra questi menzioniamo quella richiesta nel test indice-naso, in cui si deve toccare la punta del naso con l'indice partendo da un braccio steso e che può essere compromessa dall'atassia. Questa semplice azione diventa ardua per chi soffre di questo disturbo. Nei casi in cui si sospetti una forma di atassia cerebellare, è cruciale rivolgersi a uno specialista neurologo per una valutazione approfondita. Il neurologo può prescrivere un insieme di esami diagnostici per confermare la presenza dell'atassia e, di conseguenza, elaborare un adeguato piano di trattamento e riabilitazione.
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Atassia cerebellare e test di Romberg positivo

La prova di Romberg può favorire la diagnosi dell'atassia cerebellare, che si manifesta con una notevole instabilità posturale e difficoltà a mantenere l'equilibrio, sintomi particolarmente evidenti e che possono presentarsi persino a occhi aperti. Questa condizione, legata a danni al cervelletto, può variare notevolmente in gravità e influire su diverse funzioni, come l'eloquio, la scrittura e il controllo dei movimenti oculari, oltre a causare instabilità e problemi nella coordinazione dei movimenti. È importante notare che il test di Romberg è principalmente orientato a valutare la propriocezione piuttosto che la funzionalità cerebellare. Di conseguenza, pazienti con atassia cerebellare severa potrebbero trovare difficile persino superare la fase iniziale del test, rendendo inadatto classificarli come "positivi" al test di Romberg. Oltre all'atassia cerebellare, esistono l'atassia tabetica e l'atassia vestibolare, che implicano differenti percorsi diagnostici e terapeutici. Pertanto, un accurato esame neurologico, che includa prove cerebellari specifiche, è fondamentale per identificare il tipo esatto di atassia e indirizzare il paziente verso la terapia più efficace.

Quando il test di Romberg è positivo? Altre cause

Il test di Romberg risulta positivo in presenza di atassia sensoriale, causata da varie condizioni quali:

  • Carenze di nutrienti, in particolare di vitamina B12.
  • Problemi alle colonne dorsali del midollo spinale, come la tabe dorsale (neurosifilide), contesto in cui il test fu originariamente descritto.
  • Patologie che interessano i nervi sensoriali, come la poliradicoloneuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (CIDP).
  • Atassia di Friedreich, un disturbo neurologico ereditario.
  • Malattia di Meniere, che influisce sull'equilibrio e l'udito

Test di Romberg e sclerosi multipla

Il segno di Romberg non inserito nel contesto di un esame neurologico completo non ha valore diagnostico, tuttavia può essere utile, in concomitanza di altri esami neurologici, per identificare condizioni patologiche come quella della sclerosi multipla.

Sindrome di Meniere e prova di Romberg

Dottore che guarda dritto negli occhi il paziente durante un consulto

Per diagnosticare la sindrome di Ménière, i medici si basano sui sintomi riferiti dal paziente e sui risultati dell'esame audiometrico, escludendo altre condizioni con sintomi simili. Test come quello di Halmagyi e di Romberg possono essere utilizzati, e il processo diagnostico può includere anche la risonanza magnetica cerebrale con mezzo di contrasto per una valutazione completa. La sindrome di Ménière è più comune nelle donne, con un'età di insorgenza più frequente tra i 40 e i 60 anni. La causa esatta di questa sindrome non è ancora ben definita, ma si ritiene che un eccesso di endolinfa nelle strutture dell'orecchio interno, come la coclea e il labirinto, giochi un ruolo chiave. Questo sovraccarico può provocare danni cellulari e nervosi, alterando la comunicazione tra l'orecchio e il cervello.

I fattori che potrebbero contribuire alla sindrome includono infezioni virali, anomalie vascolari, fattori autoimmuni, squilibri ionici dell'endolinfa, predisposizione genetica e allergie.

I sintomi della malattia di Ménière comprendono attacchi di vertigini che possono durare da pochi minuti a diverse ore, accompagnati da acufeni, perdita dell'udito, sensazione di pressione all'orecchio, nausea, vomito, eccessiva sudorazione, nistagmo e, in casi rari, perdita di coscienza. Inizialmente, i sintomi possono presentarsi sporadicamente e regredire tra un episodio e l'altro, ma con il tempo possono diventare più frequenti. Alcuni sintomi possono diventare permanenti, portando progressivamente in casi estremi alla perdita dell'udito.

Altri test neurologici per equilibrio e vertigini

I test neurologici per l'equilibrio sono essenziali per diagnosticare le cause di vertigini e instabilità. Alcuni di questi test, come il test della cicogna, possono essere tentati anche a casa, ma è fondamentale che qualsiasi valutazione neurologica, soprattutto se riguarda sintomi come le vertigini, sia condotta o convalidata da un professionista. Questo garantisce una diagnosi accurata e il corretto indirizzamento verso la terapia più adeguata. Inoltre, è consigliabile che i test vengano ripetuti o integrati con ulteriori valutazioni per confermare i risultati e ottenere un quadro più completo del disturbo dell'equilibrio. Tra i più popolari test per equilibrio e vertigini, includiamo:

  • Test della cicogna: Valuta la capacità di mantenere l'equilibrio su una gamba, una prova semplice ma efficace. E' uno dei test neurologici che coinvolgono le gambe più noto.
  • Esame vestibolare: consiste nell'osservazione del nistagmo, ovvero movimenti oculari involontari, per valutare il sistema vestibolare, cruciale per il nostro senso dell'equilibrio.
  •  Test della marcia o test di Fukuda: Aiuta a identificare problemi di equilibrio facendo camminare il paziente sul posto con gli occhi chiusi. Questo test verifica l'integrazione dei sistemi sensoriali visivo, vestibolare e somatosensoriale, fondamentali per il controllo dell'equilibrio. Quando questi sistemi non funzionano correttamente o non si integrano bene, possono emergere sintomi come vertigini, visione offuscata e instabilità. Per eseguire il test della marcia, il paziente deve camminare sul posto per 30 secondi con le ginocchia alzate a circa 45°, in un ambiente tranquillo e con luce uniforme. Se il paziente si muove significativamente dalla posizione iniziale o mostra segni di rotazione, ciò può indicare un problema al cervello o all'apparato vestibolare.
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I "Twisties" di Simone Biles, le vertigini e la propriocezione

Simone Biles, una delle più grandi ginnaste di tutti i tempi, ha portato alla luce un problema complesso e poco compreso nel mondo della ginnastica: i "twisties". Questo termine descrive una condizione in cui i ginnasti perdono temporaneamente la consapevolezza del loro orientamento nello spazio durante le acrobazie aeree. Ma cosa sono esattamente i twisties e come sono legati alle vertigini?

La natura dei Twisties

A livello tecnico, i twisties sono causati da una temporanea perdita di propriocezione, la capacità del corpo di percepire il suo movimento e la sua posizione nello spazio. Nella ginnastica, la propriocezione è fondamentale per eseguire rotazioni e salti complessi con precisione. Quando un ginnasta sperimenta i twisties, questa consapevolezza viene meno, rendendo difficili anche i movimenti che solitamente vengono eseguiti senza problemi.

I twisties rappresentano una sfida significativa per i ginnasti, mettendo in luce la complessità della ginnastica artistica e la delicatezza dell'equilibrio tra mente e corpo. Simone Biles, con la sua apertura e il suo coraggio, ha portato un'attenzione necessaria su questo fenomeno, promuovendo una maggiore comprensione e supporto per gli atleti che affrontano problemi simili. Il legame tra twisties e vertigini sottolinea l'importanza di un approccio olistico alla salute e alla sicurezza nello sport, riconoscendo l'interazione intricata tra fattori fisici e psicologici.

Definizione di Twisties

A livello tecnico, i twisties sono causati da una temporanea perdita di propriocezione, la capacità del corpo di percepire il suo movimento e la sua posizione nello spazio. Nella ginnastica, la propriocezione è fondamentale per eseguire rotazioni e salti complessi con precisione. Quando un ginnasta sperimenta i twisties, questa consapevolezza viene meno, rendendo difficili anche i movimenti che solitamente vengono eseguiti senza problemi.

Il legame con le vertigini

Le vertigini sono una sensazione di capogiro o instabilità che si verifica quando c'è un conflitto tra i segnali inviati al cervello dagli occhi, dall'orecchio interno e dai recettori del corpo. Anche se i twisties non sono identici alle vertigini, condividono alcune somiglianze, soprattutto in termini di percezione spaziale compromessa.

Il sistema vestibolare, situato nell'orecchio interno, è cruciale per mantenere l'equilibrio e l'orientamento. Qualsiasi disfunzione di questo sistema può causare vertigini. Nei ginnasti, movimenti rotatori rapidi e frequenti possono talvolta disturbare temporaneamente il sistema vestibolare, contribuendo ai twisties. Inoltre, lo stress e la pressione psicologica possono aggravare questa condizione, poiché il cervello può essere sopraffatto e meno capace di gestire l'elaborazione spaziale complessa.

L'esperienza di Simone Biles

Durante le Olimpiadi di Tokyo 2020, Simone Biles ha coraggiosamente parlato apertamente dei twisties che stava sperimentando, portando questo fenomeno all'attenzione globale. Biles ha descritto la sensazione di non avere controllo sul proprio corpo mentre era in aria, una situazione estremamente pericolosa per una ginnasta di alto livello. La sua decisione di ritirarsi da alcune competizioni per proteggere la propria salute mentale e fisica ha suscitato un dibattito importante sulla pressione psicologica e la sicurezza nello sport.

Gestione e prevenzione

La gestione dei twisties richiede un approccio integrato che coinvolge sia aspetti fisici che psicologici. Per i ginnasti, è essenziale lavorare su tecniche di rilassamento e riduzione dello stress per prevenire l'insorgenza dei twisties. Esercizi specifici per migliorare la propriocezione e la consapevolezza corporea possono essere utili. Inoltre, avere un supporto psicologico professionale può aiutare gli atleti a gestire la pressione e l'ansia che possono contribuire a questa condizione.

FAQ sulla prova di Romberg e sui test per l'equilibrio

Come si fa la prova dell'equilibrio?

Il test della cicogna è uno degli esercizi più noti per valutare l'equilibrio. Consiste nell'alzare il tallone mantenendosi in equilibrio sulla parte anteriore del piede. Se durante l'esecuzione le mani lasciano i fianchi, il piede che sostiene il peso si muove in una direzione qualunque, o il piede sollevato smette di toccare il ginocchio, allora il test si considera concluso.

Come valutare l'equilibrio?

Per misurare la capacità di mantenere l'equilibrio, il test di Romberg è frequentemente utilizzato. Questo esercizio richiede che la persona stia in posizione eretta, con i piedi vicini e le braccia appese ai lati del corpo, per una durata determinata, come 30 secondi, prima a occhi aperti e poi con gli occhi chiusi.

Come misurare l'equilibrio?

Cercate di stare in equilibrio su un solo piede, mantenendo le braccia ai lati del corpo, e contate fino a dieci. Siete stati capaci di restare fermi, senza cambiare posizione? La vostra capacità di fare ciò potrebbe influenzare la vostra salute a lungo termine. Questo perché numerosi ricerche indicano una connessione significativa tra una debole capacità di mantenere l'equilibrio e varie malattie.

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