Intervento per impianto cocleare: cosa sapere

L’intervento per l'impianto cocleare rappresenta una delle soluzioni più avanzate per il trattamento della sordità profonda, offrendo a chi non trae beneficio dagli apparecchi acustici la possibilità di recuperare la percezione dei suoni. Si tratta di una tecnologia che stimola direttamente il nervo uditivo, migliorando significativamente la capacità di ascolto e comunicazione. L’intervento cocleare viene eseguito in centri specializzati da un’équipe di otorinolaringoiatri esperti. Si tratta di una procedura chirurgica che prevede l’inserimento di una componente interna nell’orecchio e il successivo collegamento con un processore esterno che capta i suoni e li trasmette al cervello. Come ogni intervento relativo all'orecchio, l’impianto cocleare richiede una valutazione accurata del paziente per determinare l’idoneità all’operazione. Inoltre, dopo la chirurgia, è necessario un percorso di adattamento e riabilitazione per imparare a interpretare i nuovi segnali sonori. Negli ultimi anni, i progressi tecnologici hanno reso questa soluzione sempre più efficace e meno invasiva, migliorando la qualità della vita di molte persone con perdita uditiva. Ma come funziona esattamente l’intervento? Quali sono i benefici e le possibili limitazioni? Scopriamo insieme tutto ciò che c’è da sapere.

Chi ha inventato l'intervento per l'impianto cocleare?

La storia degli impianti cocleari risale al 1790, quando Alessandro Volta descrisse per la prima volta gli effetti della corrente elettrica sulla coclea umana. Nel 1957, i ricercatori francesi Djourno ed Eyries installarono un elettrodo direttamente nel nervo acustico di un paziente, dopo una serie di esperimenti sugli animali. Negli anni '60, la collaborazione tra William House e l'azienda 3M portò allo sviluppo del primo sistema monoelettrodo intracocleare. Nel 1985, negli Stati Uniti, furono brevettati i primi impianti multicanale, che rappresentano la base degli attuali dispositivi utilizzati a livello mondiale. L'intervento di impianto cocleare è stato sviluppato grazie al lavoro pionieristico di diversi ricercatori nel corso del XX secolo. I primi studi sperimentali risalgono agli anni '50 e '60, ma il primo impianto cocleare moderno venne sviluppato negli anni '70.

I pionieri dell'impianto cocleare

  • André Djourno e Charles Eyriès (1957): Il medico francese André Djourno e l'otorinolaringoiatra Charles Eyriès furono i primi a dimostrare che la stimolazione elettrica del nervo uditivo poteva generare sensazioni uditive in un paziente completamente sordo. Tuttavia, il loro progetto non venne portato avanti a lungo.
  • William House (1961-1972): Il medico statunitense William House sviluppò i primi modelli sperimentali di impianto cocleare a singolo elettrodo, introducendo l’idea di un dispositivo impiantabile per stimolare la coclea.
  • Graeme Clark (1978): L’australiano Graeme Clark è considerato il vero padre dell'impianto cocleare moderno. Nel 1978, impiantò con successo il primo dispositivo multi-elettrodo in un paziente, aprendo la strada agli impianti oggi utilizzati su larga scala.
  • Dopo il successo delle prime sperimentazioni, aziende come Cochlear Limited, Advanced Bionics e MED-EL hanno sviluppato versioni più avanzate degli impianti cocleari, migliorandone l’efficacia e la qualità del suono percepito dai pazienti. Oggi, l’impianto cocleare rappresenta una soluzione efficace per molte persone con sordità profonda bilaterale che non traggono beneficio dagli apparecchi acustici tradizionali.

Gli esami da fare prima dell’intervento

Medico che tiene l'apparecchio acustico ingrandito, concentrato sul prodotto, nel suo ufficio

Prima di procedere con l’intervento, è necessario effettuare una serie di esami preliminari:

  • Test audiologici tradizionali, tra cui audiometria tonale e vocale.
  • Valutazione della resa protesica, per analizzare le capacità uditive del paziente già portatore di apparecchio acustico. Se il dispositivo offre benefici limitati o nulli, si prende in considerazione l’opzione dell’impianto. Questa valutazione, eseguita dal logopedista, segue un protocollo specifico che varia in base alle prestazioni individuali.
  • Tomografia computerizzata (TAC) e/o risonanza magnetica, utili per verificare la pervietà della chiocciola.
  • Esami pre-operatori standard, richiesti per gli interventi in anestesia generale.

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Impianto cocleare: cos'è e come funziona

L'impianto cocleare è una protesi avanzata progettata per ripristinare la funzione uditiva in pazienti affetti da sordità profonda. In tali condizioni, le cellule ciliate dell'orecchio interno risultano danneggiate, impedendo la trasmissione dei suoni al nervo acustico. L'impianto bypassa queste cellule compromesse, stimolando direttamente le cellule gangliari del nervo acustico. Il segnale generato viene poi interpretato dal cervello come suono, permettendo al paziente di recuperare la percezione uditiva. Nei bambini, questo processo richiede un'adeguata riabilitazione per garantire risultati ottimali. Un impianto cocleare è composto da componenti interni ed esterni. I componenti interni includono un ricevitore-stimolatore, posizionato sotto la pelle nell'osso temporale, collegato a una serie di microelettrodi inseriti nella coclea. I componenti esterni comprendono un processore del linguaggio, simile a un piccolo computer portatile, e un apparato auricolare composto da una bobina trasmittente, un microfono direzionale e cavi che collegano il microfono al processore. Il suono viene captato dal microfono, trasformato in un segnale elettrico codificato dal processore, trasmesso al ricevitore-stimolatore e infine inviato agli elettrodi nella coclea, che stimolano il nervo uditivo. Il cervello interpreta questo segnale come suono. 

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Intervento per l'impianto cocleare negli adulti e candidati ideali

I candidati ideali per l'impianto cocleare includono adulti con sordità totale o profonda in entrambi le orecchie, che non traggono beneficio dalle protesi acustiche tradizionali e presentano una discriminazione inferiore al 30%. Devono essere privi di controindicazioni mediche generali e avere una forte motivazione a recuperare l'udito. Nei bambini, l'impianto è indicato tra i 18 mesi e i 17 anni, con sordità profonda bilaterale, nessun beneficio da altri apparecchi, intelligenza nella norma e una famiglia motivata. L'intervento precoce, preferibilmente entro i 2-3 anni di vita, è cruciale per sfruttare la plasticità cerebrale e ottenere i migliori risultati. La selezione per l'impianto cocleare prevede una serie di valutazioni, tra cui test audiologici tradizionali, valutazione del rendimento delle protesi acustiche, test al promontorio per valutare la conducibilità del nervo, tomografia computerizzata (TAC) o risonanza magnetica per verificare la pervietà della coclea, esami pre-operatori standard per l'anestesia generale e una valutazione logopedica. È inoltre fondamentale una valutazione neuropsichiatrica per assicurarsi che il paziente comprenda le implicazioni dell'intervento e sia motivato a intraprendere il percorso riabilitativo necessario.

Intervento chirurgico per l'ipoacusia bilaterale

L'ipoacusia bilaterale, ovvero la perdita dell'udito in entrambe le orecchie, può essere affrontata con diverse strategie terapeutiche, tra cui interventi chirurgici specifici, a seconda della causa sottostante e della gravità del deficit uditivo.

Otosclerosi

 Questa patologia è caratterizzata da una crescita anomala dell'osso nell'orecchio medio, che immobilizza la staffa, uno dei tre ossicini responsabili della trasmissione del suono. Il trattamento chirurgico, noto come stapedotomia, prevede la rimozione parziale o totale della staffa e la sua sostituzione con una protesi, ripristinando così la mobilità ossiculare e migliorando l'udito. L'intervento dura generalmente circa 20 minuti e può essere eseguito in anestesia locale o generale.

Impianto cocleare

Per le persone con sordità profonda bilaterale, per le quali gli apparecchi acustici tradizionali non sono efficaci, l'impianto cocleare rappresenta una soluzione valida. Questo dispositivo elettronico bypassa le parti danneggiate dell'orecchio interno, stimolando direttamente il nervo uditivo. L'intervento chirurgico per l'installazione dell'impianto cocleare bilaterale dura circa due ore e viene eseguito in anestesia generale.

La scelta dell'intervento più appropriato dipende dalla specifica condizione clinica del paziente. È fondamentale consultare uno specialista in otorinolaringoiatria per una valutazione approfondita e per discutere le opzioni terapeutiche più indicate.

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Fasi dell'intervento per l'impianto cocleare

Una volta confermata l’idoneità del paziente all’impianto, l’intervento può essere programmato immediatamente. L’unico fattore che potrebbe influenzare i tempi di attesa è la disponibilità dell’impianto da parte del produttore e della struttura ospedaliera. Per un chirurgo esperto in otorinolaringoiatria o audiologia, l’intervento è considerato una procedura di routine e viene eseguito in una struttura specializzata. L’operazione si svolge sotto anestesia generale con l’ausilio di un microscopio e prevede diverse fasi:

  1. Incisione nella zona dietro e sopra l’orecchio.
  2. Preparazione dell’accesso alla cassa del timpano, con identificazione della finestra rotonda attraverso la quale verranno inseriti gli elettrodi nella coclea.
  3. Creazione di una nicchia per l’alloggiamento del ricevitore.
  4. Inserimento degli elettrodi all’interno della coclea.
  5. Verifica del riflesso stapediale, per valutare il corretto funzionamento dell’impianto.
  6. Fissaggio del ricevitore e sutura della zona operata.

Come per qualsiasi intervento chirurgico, anche l’implantologia cocleare comporta dei rischi. Tuttavia, questi sono analoghi a quelli di altre procedure chirurgiche eseguite sull’orecchio in anestesia generale.

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Come si svolge l’intervento chirurgico?

Prima dell’intervento, il paziente viene sottoposto a esami di diagnostica per immagini, generalmente TC e risonanza magnetica, per valutare eventuali anomalie anatomiche o patologie della coclea e del nervo acustico. Per l’inserimento dell’impianto cocleare, si pratica una piccola incisione dietro l’orecchio, in corrispondenza dell’osso mastoideo, dove verrà posizionato il ricevitore-stimolatore. Successivamente, si espone la finestra rotonda della coclea, che viene aperta attraverso un piccolo foro chiamato cocleotomia. Gli elettrodi vengono quindi inseriti nella scala timpanica, permettendo la trasmissione del segnale al nervo acustico. Una volta completato il posizionamento, l’incisione viene suturata e l’apertura della coclea sigillata, con i dispositivi impiantati che rimangono completamente nascosti. L’intervento si svolge prevalentemente in anestesia generale, sebbene in rari casi possa essere effettuato in anestesia locale. Il ricovero ospedaliero dura generalmente due giorni. Prima dell’operazione, è necessario sospendere eventuali terapie anticoagulanti in corso, seguendo le indicazioni del medico.Nei giorni successivi, il paziente potrebbe avvertire nausea o leggere vertigini, ma questi sintomi tendono a risolversi spontaneamente. La guarigione completa dell’orecchio richiede alcune settimane, trascorse le quali l’audiologo procederà all’attivazione dell’impianto. Durante questa fase, il dispositivo verrà regolato per ottimizzare la percezione del suono, calibrando lo stimolo elettrico per ciascuna frequenza, consentendo così al paziente di sentire in modo efficace.

Cocleostomia: cos'è e come funziona

La cocleostomia è una procedura chirurgica eseguita principalmente durante l’intervento di impianto cocleare per trattare la sordità profonda. Consiste nell’apertura della parete ossea della chiocciola dell’orecchio, ovvero la coclea, la struttura dell’orecchio interno responsabile della trasformazione delle onde sonore in segnali elettrici inviati al cervello. Attraverso questa apertura, gli elettrodi dell’impianto vengono inseriti nella scala timpanica, consentendo la stimolazione diretta del nervo uditivo. L’accesso alla chiocciola dell’orecchio avviene solitamente tramite una mastoidectomia, seguita da una timpanotomia posteriore, che permette di esporre la finestra rotonda per la cocleostomia. Tuttavia, in alcuni casi, si preferisce un approccio alternativo meno invasivo, come l’accesso transcanalare attraverso il condotto uditivo esterno. La scelta tra la cocleostomia e l’inserimento degli elettrodi tramite la finestra rotonda dipende da diversi fattori, tra cui l’anatomia del paziente e le preferenze del chirurgo. Un’esecuzione precisa della cocleostomia è fondamentale per garantire il corretto posizionamento degli elettrodi e preservare le delicate strutture della chiocciola dell’orecchio, contribuendo così al successo dell’impianto cocleare e al recupero della funzione uditiva del paziente.

L'intervento per l'impianto cocleare fa male?

Molti si chiedono se l’intervento di impianto cocleare faccia male: in realtà, l’operazione viene eseguita in anestesia generale, quindi il paziente non avverte dolore durante la chirurgia. Dopo l’intervento, possono verificarsi lievi fastidi o senso di pressione nella zona operata, ma questi sintomi tendono a risolversi in pochi giorni con antidolorifici blandi.

Quanto dura l'intervento di impianto cocleare?

L'intervento di impianto cocleare ha una durata media di circa 2-3 ore e viene eseguito in anestesia generale. Tuttavia, il tempo esatto può variare in base a fattori come l’anatomia del paziente, l’esperienza del chirurgo e la presenza di eventuali anomalie nell'orecchio interno.

Fasi principali dell'intervento

  • Preparazione e anestesia: Il paziente viene addormentato e preparato per la chirurgia.
  • Incisione e accesso alla coclea: Il chirurgo pratica un'incisione dietro l'orecchio e crea un piccolo buco nell'osso temporale per accedere alla coclea.
  • Inserimento degli elettrodi: Il dispositivo interno dell’impianto cocleare viene posizionato sotto la pelle e gli elettrodi vengono inseriti delicatamente nella coclea.
  • Chiusura e sutura: Dopo aver testato il corretto posizionamento degli elettrodi, il chirurgo chiude l'incisione con punti di sutura.

Recupero post-operatorio

  • Dimissione: In genere, il paziente può tornare a casa il giorno stesso o il giorno successivo.
  • Attivazione dell'impianto: Dopo circa 3-4 settimane, il dispositivo esterno viene attivato e regolato da un audiologo.
  • Riabilitazione: Nei mesi successivi, il paziente segue un percorso di adattamento e riabilitazione per ottimizzare l'uso dell’impianto.

L’intervento è considerato sicuro e con un’alta percentuale di successo, sebbene, come ogni operazione chirurgica, comporti alcuni rischi, come infezioni o vertigini temporanee.

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Quanto dura la convalescenza dopo l'impianto cocleare?

Dopo l’intervento, il paziente verrà trasferito in un’area dedicata al recupero fino al completo smaltimento dell’anestesia, un processo che potrebbe richiedere alcune ore. Durante questa fase, potrebbe avvertire una lieve pressione o un leggero disagio nella zona dell’impianto. Una volta che il team medico riterrà il recupero adeguato, sarà possibile tornare a casa. Generalmente, la medicazione viene rimossa entro uno o due giorni dall’intervento. Se saranno necessarie ulteriori cure, il personale medico fornirà istruzioni dettagliate per la gestione della ferita. Il ritorno alle normali attività quotidiane potrà avvenire dopo pochi giorni, tuttavia, sarà fondamentale prestare particolare attenzione all’area dell’impianto per evitare complicazioni. Lo specialista dell’udito comunicherà quando sarà possibile attivare l’impianto e associarlo al processore del suono.

Possibili complicanze post-operatorie

Le complicanze post operatorie più frequenti possono essere le seguenti:

  • Infezione: può verificarsi nella zona dell’intervento e richiede un trattamento adeguato.
  • Necrosi del lembo muscolo-cutaneo: in alcuni casi, può rendersi necessaria una revisione chirurgica.
  • Estrusione del ricevitore: possibile conseguenza della necrosi del lembo, che richiede un ulteriore intervento chirurgico.
  • Acufene: solitamente presente già prima dell’intervento, tende a diminuire nel periodo post-operatorio; tuttavia, in rari casi, può manifestarsi successivamente all’operazione.
  • Vertigini: possono presentarsi nei primi giorni dopo l’intervento in circa il 5% dei pazienti, ma generalmente si risolvono spontaneamente.
  • Paralisi del nervo facciale: evenienza rara e solitamente transitoria, con risoluzione spontanea nel giro di poche settimane.
  • Alterazione del senso del gusto: può verificarsi a causa della resezione di un nervo che attraversa l’orecchio medio, ma tende a regredire entro pochi mesi.
  • Liquorrea: consiste nella perdita di liquido cerebrospinale, che può verificarsi a seguito dell’apertura della coclea. Se insorge nel periodo post-operatorio, è necessaria una revisione chirurgica.
  • Meningite: complicanza estremamente rara, trattata con somministrazione di antibiotici ad alte dosi.

Impianto cocleare: rischi dell'intervento

L’installazione di un impianto cocleare è un intervento chirurgico che, come qualsiasi procedura, comporta alcuni rischi e può dar luogo a complicanze. Tra le principali si annoverano:

  • Infezioni: la ferita chirurgica potrebbe infettarsi se non adeguatamente disinfettata, una complicanza comune a molti interventi. Per ridurre questo rischio, è fondamentale evitare il contatto con l’acqua per il periodo indicato dal medico.
  • Sofferenza o necrosi del lembo muscolo-cutaneo: se il lembo cutaneo è troppo sottile, potrebbe andare incontro a ischemia e necrosi, rendendo necessaria una revisione chirurgica.
  • Estrusione del ricevitore: può derivare dalla necrosi del lembo muscolo-cutaneo e richiedere un ulteriore intervento chirurgico.
  • Malfunzionamento del ricevitore: in caso di difetti di funzionamento, sarà necessario un intervento per la sostituzione del dispositivo.
  • Episodi di instabilità e acufeni: il ronzio nelle orecchie (acufene) è spesso presente nei pazienti con perdita uditiva. Dopo l’intervento, tende generalmente a ridursi, ma in alcuni casi può manifestarsi ex novo.
  • Vertigini: nel 5% dei pazienti possono presentarsi vertigini transitorie nei giorni successivi all’intervento; in rari casi, il disturbo può persistere più a lungo.
  • Paralisi del nervo facciale: sebbene rara, può verificarsi una paralisi temporanea del nervo facciale, che nella maggior parte dei casi regredisce spontaneamente nel giro di poche settimane.
  • Alterazioni del gusto: il senso del gusto nella parte anteriore della lingua, dal lato operato, è garantito da un nervo che attraversa l’orecchio medio. In alcuni casi, questo nervo deve essere sezionato, causando una temporanea alterazione del gusto in circa il 10% dei pazienti. Il disturbo può durare fino a un anno e, solo in rari casi, diventare permanente.
  • Perdita di liquido cerebrospinale (liquorrea) e meningite: la fuoriuscita di liquido cerebrospinale può verificarsi dall’apertura della coclea. Per prevenirla, l’area in cui viene inserito l’elettrodo viene sigillata con fascia e colla di fibrina. Se la complicanza si manifesta nel periodo post-operatorio, sarà necessario un intervento di revisione per prevenire infezioni.
  • Meningite: seppur estremamente rara, questa complicanza può insorgere a seguito della diffusione di un’infezione all’orecchio interno. Il trattamento prevede la somministrazione di antibiotici ad alte dosi.

Queste eventualità, sebbene rare, vengono attentamente monitorate dal team medico per garantire la sicurezza e il successo dell’intervento.

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Cosa succede dopo l’intervento?

Dopo l’intervento di impianto cocleare, gli elettrodi vengono attivati dopo circa 20-30 giorni, una volta completata la fase di guarigione post-operatoria. Durante la prima accensione, il tecnico audiologo verifica il corretto posizionamento del ricevitore e procede con il mappaggio, ovvero la regolazione dell’impianto in base alla soglia uditiva minima e massima del paziente. Questo processo permette di ottimizzare la distribuzione in frequenza del segnale sonoro. Le regolazioni vengono effettuate progressivamente per adattare l’udito alle esigenze individuali.

Intervento post-operatorio impianto cocleare e riabilitazione

  • Dopo l’attivazione dell’impianto, il paziente può iniziare un percorso di riabilitazione logopedica per rieducare il cervello alla percezione dei suoni. Alcune persone si adattano rapidamente, mentre per la maggior parte è necessario un periodo di alcuni mesi. La durata della riabilitazione varia sia negli adulti che nei bambini, ma è una fase fondamentale per recuperare le capacità uditive e comunicative.
  • Le sedute logopediche, della durata di circa un’ora, possono essere settimanali o quindicinali, con una frequenza inizialmente più intensa, soprattutto per i bambini. La costanza nel percorso riabilitativo, unita alla motivazione del paziente, è essenziale per ottenere i migliori risultati.

L'intervento per l'impianto cocleare fa male?

Molti si chiedono se l’intervento di impianto cocleare faccia male: in realtà, l’operazione viene eseguita in anestesia generale, quindi il paziente non avverte dolore durante la chirurgia. Dopo l’intervento, possono verificarsi lievi fastidi o senso di pressione nella zona operata, ma questi sintomi tendono a risolversi in pochi giorni con antidolorifici blandi.

Installazione dell'impianto cocleare: dopo quanto si sente?

Dopo l’installazione dell’impianto cocleare, il paziente non sente immediatamente. Il dispositivo viene attivato solo dopo un periodo di circa 3-4 settimane, necessario per consentire la guarigione post-operatoria e ridurre eventuali infiammazioni.

Prima attivazione (dopo 3-4 settimane)

  1. L’audiologo accende il processore esterno e verifica il corretto funzionamento dell’impianto.
  2. Viene effettuato il primo mappaggio, regolando la soglia minima e massima dei suoni percepiti.
  3. Il paziente inizia a sentire i suoni, ma inizialmente potrebbero sembrare distorti o metallici.

Adattamento progressivo

  1. Nei mesi successivi, vengono effettuati aggiustamenti per migliorare la qualità del suono.
  2. Il cervello impara gradualmente a interpretare i nuovi segnali uditivi.
  3. Alcune persone si adattano rapidamente, mentre altre necessitano di più tempo.

Riabilitazione uditiva

  1. La logopedia aiuta il paziente a rielaborare i suoni e migliorare la comprensione del parlato.
  2. Per i bambini o chi è sordo da molti anni, il percorso di adattamento può essere più lungo.
  3. Generalmente, i primi miglioramenti significativi nell’ascolto avvengono entro i primi tre mesi, ma il processo di adattamento può durare fino a un anno.
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Si può inserire l'impianto cocleare senza l'intervento?

No, l’impianto cocleare non può essere inserito senza intervento chirurgico. A differenza degli apparecchi acustici, che si indossano esternamente e amplificano i suoni, l’impianto cocleare è un dispositivo medico che richiede l’inserimento di una componente interna all’interno della chiocciola dell’orecchio (coclea). Questa operazione viene eseguita attraverso una procedura chirurgica specifica.

Come si inserisce un impianto cocleare?

L’inserimento dell’impianto cocleare avviene tramite un intervento chirurgico eseguito in anestesia generale, della durata di circa 2-3 ore. Il procedimento segue questi passaggi:

 

1. Incisione dietro l'orecchio

  1. Il chirurgo effettua un’incisione dietro l’orecchio per accedere all’osso temporale.
  2. Creazione di un accesso alla coclea
  3. Si pratica una mastoidectomia per esporre l’orecchio medio.
  4. Si effettua una cocleostomia (piccolo foro nella coclea) o si utilizza la finestra rotonda per inserire gli elettrodi.

2. Posizionamento del ricevitore

  1. Un piccolo alloggiamento viene creato nell’osso temporale per posizionare il ricevitore dell’impianto sotto la pelle.
  2. Inserimento degli elettrodi nella chiocciola dell’orecchio
  3. Gli elettrodi vengono introdotti nella coclea per stimolare direttamente il nervo uditivo.

3. Chiusura e sutura

  1. Dopo il corretto posizionamento del dispositivo, l’incisione viene suturata e si passa al periodo di guarigione.
  2. Dopo circa 3-4 settimane, il processore esterno viene attivato e inizia il percorso di adattamento e riabilitazione uditiva.
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Intervento per l'impianto cocleare: pro e contro

Pro dell'impianto cocleare

  • La capacità di ascolto inizia a migliorare già nei primi giorni dopo l’attivazione dell’impianto, seppur con tempi di adattamento variabili da persona a persona. Gli adulti che in passato hanno avuto un udito normale tendono ad abituarsi più rapidamente, raggiungendo i migliori risultati entro 12-18 mesi. Nei bambini piccoli tra i 2 e i 4 anni, nati sordi o diventati tali prima dell’acquisizione del linguaggio, la percezione uditiva mostra progressi sin dall’inizio, mentre nei bambini più grandi il processo può essere più graduale.
  • Miglioramento della comunicazione: Dopo l’impianto, chi prima faticava a seguire una conversazione riesce a comprendere la maggior parte delle parole senza difficoltà. Questo rappresenta un importante passo avanti nella vita quotidiana, favorendo una comunicazione più fluida e naturale.
  • Benefici sulla qualità della vita: L’impianto cocleare non solo migliora l’udito, ma ha un impatto positivo anche sul benessere psicologico, sociale e fisico. Le persone che, prima dell’intervento, vivevano nel silenzio riacquistano fiducia, sicurezza e maggiore autonomia. Questo rinnovato senso di connessione con il mondo circostante stimola la voglia di interagire, migliorando significativamente la qualità della vita.

Contro degli impianti cocleari

  • Nonostante i numerosi benefici, l’impianto cocleare presenta anche alcuni aspetti negativi e limitazioni da considerare. Uno dei principali svantaggi è che richiede un intervento chirurgico, il quale, pur essendo generalmente sicuro, comporta comunque rischi di complicazioni come infezioni, vertigini temporanee o danni al nervo facciale. Inoltre, il recupero post-operatorio può richiedere diverse settimane, durante le quali l’orecchio operato potrebbe essere più sensibile.
  • Adattamento e risultati variabili: L’impianto cocleare non garantisce gli stessi risultati per tutti. Mentre alcuni pazienti si adattano rapidamente, altri possono avere difficoltà a interpretare i nuovi suoni, che inizialmente possono risultare metallici o artificiali. Nei bambini più grandi e negli adulti sordi dalla nascita, il percorso di riabilitazione può essere lungo e complesso, con la necessità di intensa logopedia per migliorare la comprensione del linguaggio.
  • Limitazioni tecniche e dipendenza dal dispositivo: A differenza degli apparecchi acustici, l’impianto cocleare non amplifica i suoni naturali, ma li trasforma in impulsi elettrici. Questo significa che la qualità sonora non sarà mai identica a un udito naturale. Inoltre, il dispositivo richiede manutenzione costante, batterie ricaricabili e regolazioni periodiche da parte dell’audiologo. Se il processore esterno si danneggia o si scarica, il paziente perde completamente la capacità di sentire fino alla riparazione o sostituzione.
  • Limitazioni nelle attività quotidiane: Chi porta un impianto cocleare deve prestare attenzione ad alcune attività. Ad esempio, non può sottoporsi a determinate risonanze magnetiche senza precauzioni specifiche, e deve fare attenzione in ambienti con forte esposizione a campi magnetici o scariche elettriche. Anche il contatto con l’acqua può essere limitato, se il processore esterno non è impermeabile. Nonostante questi svantaggi, per molte persone i benefici dell’impianto cocleare superano i limiti, consentendo un significativo miglioramento dell’udito e della qualità della vita.

Impianto cocleare di ultima generazione: cosa cambia?

Gli impianti cocleari di ultima generazione introducono significative innovazioni sia nella tecnologia del dispositivo che nelle tecniche chirurgiche utilizzate per il loro inserimento.

Innovazioni tecnologiche negli impianti cocleari

I nuovi impianti cocleari offrono diverse migliorie:

  • Design Discreto: Alcuni modelli sono progettati per essere meno visibili, aumentando il comfort estetico per l'utente.
  • Connettività Avanzata: L'integrazione del Bluetooth consente una connessione diretta con smartphone e altri dispositivi, facilitando l'ascolto di chiamate e media.
  • Resistenza all'Acqua: Miglioramenti nella resistenza all'acqua permettono un utilizzo più versatile in diverse condizioni ambientali.
  • Personalizzazione Tramite App: Applicazioni dedicate offrono la possibilità di regolare le impostazioni dell'impianto in base alle preferenze individuali.
  • Qualità Sonora Ottimizzata: Tecnologie avanzate migliorano la qualità del suono e riducono il rumore di fondo, offrendo un'esperienza uditiva più naturale.
  • Un esempio di progresso significativo è rappresentato dall'impianto cocleare completamente impiantabile, attualmente in fase di sperimentazione. Questo dispositivo, una volta approvato, eliminerebbe la necessità di componenti esterni, utilizzando l'anatomia naturale dell'orecchio per captare i suoni.

Avanzamenti nelle tecniche chirurgiche

  • Sul fronte chirurgico, l'introduzione della chirurgia robotica otologica di precisione sta rivoluzionando l'approccio all'installazione degli impianti cocleari. Strumenti come l'OtoArm e l'AutoDrive consentono ai chirurghi di eseguire interventi con precisione millimetrica, riducendo il trauma ai tessuti circostanti e migliorando i risultati post-operatori.
  • Inoltre, l'utilizzo di elettrodi più lunghi, come nel caso dell'intervento eseguito a Piacenza, permette di stimolare una gamma più ampia di frequenze, offrendo una percezione sonora più completa ai pazienti.
  • Queste innovazioni non solo migliorano l'efficacia dell'impianto, ma contribuiscono anche a una riduzione dei tempi di recupero e a un aumento del comfort per il paziente.
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Impianto cocleare invisibile interno: come avviene l'operazione

L'impianto cocleare completamente impiantabile rappresenta un'evoluzione significativa rispetto ai dispositivi tradizionali, offrendo una soluzione discreta e invisibile per le persone con perdita uditiva profonda. Sebbene attualmente la maggior parte degli impianti cocleari richieda componenti esterni, la ricerca sta avanzando verso dispositivi totalmente interni.

Procedura chirurgica per l'impianto cocleare

  • L'intervento chirurgico per l'inserimento di un impianto cocleare invisibile viene eseguito in anestesia generale e dura generalmente circa 2-3 ore. Durante la procedura, il chirurgo effettua un'incisione dietro l'orecchio per accedere all'osso mastoideo. Successivamente, viene creata una piccola cavità nell'osso per alloggiare il ricevitore-stimolatore dell'impianto. Un'apertura viene poi praticata nella coclea (cocleostomia) per inserire il fascio di elettrodi, che stimolerà direttamente il nervo uditivo. Una volta posizionati correttamente gli elettrodi, l'incisione viene suturata e il paziente viene monitorato durante il recupero post-operatorio.

Considerazioni sull'impianto cocleare completamente impiantabile

  • Attualmente, gli impianti cocleari completamente impiantabili sono ancora in fase di sviluppo e sperimentazione. Questi dispositivi mirano a eliminare la necessità di componenti esterni, offrendo un'esperienza uditiva più naturale e una maggiore discrezione per l'utente. Tuttavia, è importante notare che, al momento, la maggior parte degli impianti cocleari richiede ancora una componente esterna per il funzionamento quotidiano. Per coloro che stanno considerando un impianto cocleare, è fondamentale consultare uno specialista in otorinolaringoiatria o un audiologo per discutere le opzioni disponibili e determinare la soluzione più adatta alle proprie esigenze uditive.

Impianto cocleare: migliore centro per la chirurgia in Italia

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In Italia, diversi centri ospedalieri si distinguono per l'eccellenza nella chirurgia dell'impianto cocleare, offrendo tecnologie avanzate e team altamente specializzati. La scelta della struttura più adatta dipende dall'esperienza del personale medico, dal numero di interventi eseguiti annualmente e dall'efficacia del percorso di riabilitazione post-operatoria. Tra i centri di riferimento spiccano il Gruppo Otologico di Piacenza, noto per le sue tecniche chirurgiche all'avanguardia, e il Policlinico di Milano, che vanta un reparto di otorinolaringoiatria specializzato nella riabilitazione audiologica. Anche l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma è un punto di riferimento per gli impianti cocleari nei bambini, offrendo percorsi di supporto specifici per i più piccoli. Altri centri di eccellenza includono l’Ospedale Meyer di Firenze, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona e il Policlinico Sant’Orsola di Bologna, tutti con un'ampia esperienza nella chirurgia uditiva. Prima di scegliere il centro, è consigliabile consultare uno specialista in otorinolaringoiatria, che potrà valutare le necessità individuali e indirizzare il paziente verso la struttura più adatta, garantendo il miglior risultato possibile in termini di recupero uditivo e qualità della vita.

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L'impianto cocleare si può togliere o è permanente?

L'impianto cocleare può essere rimosso, ma la procedura chirurgica non è pensata per essere temporanea. L’intervento è considerato permanente, in quanto il dispositivo viene impiantato all’interno dell’orecchio e integrato nei tessuti. Tuttavia, in alcune situazioni specifiche, può essere necessario rimuovere o sostituire l’impianto.

Quando si può togliere un impianto cocleare?

La rimozione dell’impianto cocleare può avvenire in questi casi:

  • Malfunzionamento del dispositivo: Se l’impianto interno non funziona correttamente, può essere necessario sostituirlo con un nuovo modello.
  • Infezioni gravi: Sebbene rare, infezioni persistenti nell'area dell’impianto possono richiedere la rimozione del dispositivo.
  • Danni all’orecchio interno: Eventuali complicazioni post-operatorie possono rendere necessaria l’estrazione dell’impianto.
  • Rigetto o intolleranza: Alcuni pazienti possono sviluppare una reazione avversa, anche se si tratta di casi molto rari.

La chirurgia di rimozione è rischiosa?

La rimozione dell’impianto cocleare è un intervento più complesso rispetto all’inserimento iniziale, perché il dispositivo è strettamente integrato nei tessuti dell’orecchio interno. Inoltre, se il paziente non riceve un nuovo impianto, la rimozione potrebbe non ripristinare l’udito precedente, lasciandolo completamente sordo nell’orecchio trattato.

Si può sostituire l’impianto con un modello più recente? Sì, in molti casi, chi necessita della rimozione di un impianto può riceverne uno più avanzato, beneficiando delle nuove tecnologie disponibili.

Operazione per l'impianto cocleare: costi da considerare

L'impianto cocleare è una soluzione avanzata per persone con perdita uditiva grave o profonda. In Italia, il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) copre integralmente i costi dell'intervento, inclusi la diagnosi, la chirurgia e la riabilitazione post-operatoria. Il costo complessivo di un impianto cocleare varia tra i 16.000 e i 23.000 euro, a seconda del modello e delle tecnologie impiegate.

Per i cittadini italiani, questi costi sono generalmente coperti dal SSN, rendendo l'impianto accessibile a chi ne ha bisogno. È importante notare che, sebbene l'intervento e la riabilitazione siano coperti, potrebbero esserci spese aggiuntive non incluse, come riparazioni fuori garanzia o aggiornamenti del dispositivo. Si consiglia pertanto di consultare il proprio medico o un centro specializzato per ottenere informazioni dettagliate sui costi e sulle eventuali spese accessorie.

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