Gli orecchioni, definiti dal medico "parotite", sono una malattia virale che colpisce le ghiandole salivari posizionate dietro la mandibola e sotto le orecchie. Il sintomo più evidente è il gonfiore causato alle ghiandole, che può alterare l'aspetto del viso. Questa condizione, più frequente tra i bambini, può interessare anche gli adulti, in cui può presentarsi in forme più gravi e con maggiori rischi di complicanze. Tra queste, vi è la possibilità di subire una riduzione o perdita dell'udito, sia parziale che totale. La parotite costituisce tuttavia una diffusa causa di sordità anche nei bambini, con una perdita dell'udito che si verifica in 1 caso ogni 20.000. Scopri qui sintomi, terapie, incidenza e modalità di trasmissione della malattia degli orecchioni.
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Gli orecchioni causano sordità nei bambini in 1 caso su 20.000
La malattia è provocata dal virus della parotite, un virus a RNA del genere Rubulavirus appartenente alla famiglia dei Paramyxovirus. Questo agente patogeno si insedia principalmente nelle prime vie aeree, come faringe, laringe e trachea, e nelle ghiandole salivari. Dopo un periodo di incubazione che può durare alcune settimane, il virus induce tipicamente sintomi quali dolore alle orecchie e sensibilità al tatto nella zona dell'angolo della mandibola entro 2-3 giorni dall'inizio dell'infezione.
Un aspetto rilevante dell'infezione da parotite è che, una volta superata, essa conferisce un'immunità duratura, offrendo protezione contro future infezioni dallo stesso virus.
I sintomi della parotite includono principalmente il gonfiore delle ghiandole parotidi, che sono situate vicino all'orecchio e provocano dolore e disagio durante la masticazione e la deglutizione. Oltre al gonfiore tipico degli orecchioni, che può durare dai 5 ai 7 giorni , questa può manifestarsi con sintomi sistemici quali cefalea, perdita dell'appetito, e un generale senso di malessere. In aggiunta, i pazienti possono sperimentare febbre, spesso preceduta da brividi, mal di testa e un lieve aumento della temperatura corporea, sintomi che tendono a manifestarsi circa 24 ore prima dell'insorgenza del gonfiore ghiandolare. La sensibilità al tatto delle ghiandole parotidi colpite, unita ai sintomi febbrili e al generale senso di malessere, sottolinea la necessità di un'attenzione medica tempestiva per gestire efficacemente la malattia. Il disturbo può anche manifestarsi in maniera poco appariscente, con una parotite senza febbre.
I sintomi degli orecchioni negli adulti comprendono inizialmente febbre, mal di testa, dolori muscolari, nausea e perdita dell'appetito. Entro 3-4 giorni dall'esordio, si verifica un incremento graduale del gonfiore di una o più ghiandole salivari, spesso iniziando da una parotide e estendendosi all'altra dopo alcuni giorni. Sebbene il gonfiore sia generalmente bilaterale, in alcuni casi possono essere coinvolte le ghiandole salivari sottomandibolari o sottolinguali anziché le parotidi.
Durante la fase acuta, i pazienti possono avvertire un dolore significativo sotto e dietro al lobo dell'orecchio, che si intensifica alla palpazione nell'area tra il margine posteriore della mandibola e il padiglione auricolare. Il gonfiore raggiunge il picco in 2-3 giorni e tende a diminuire gradualmente nell'arco di una settimana, insieme agli altri sintomi. Tuttavia, in alcuni casi, la parotite può durare più a lungo, con episodi recidivi che si estendono fino a un mese.
Per quanto riguarda gli orecchioni, i sintomi negli adulti possono presentarsi anche in forma lieve o addirittura inapparente. Non a caso è frequente una forma di parotite senza febbre, con sintomi respiratori non specifici o nessun sintomo evidente. Queste forme inapparenti di parotite, che non mostrano segni clinici chiari, possono verificarsi in circa un terzo dei casi, rendendo la malattia più difficile da identificare e monitorare.
Le complicazioni legate alla parotite sono insolite, ma possono includere diverse condizioni. Tra queste:
Nelle donne, i sintomi degli orecchioni possono manifestarsi con generale malessere, mal di testa, talvolta febbre, e dolore nella zona laterale del collo e sotto l'orecchio, specialmente durante l'apertura della bocca, la masticazione e la deglutizione. Durante la gravidanza, in particolare nel primo trimestre, l'infezione da parotite può portare a un rischio più alto di aborto spontaneo, mentre l'impatto dell'infezione fetale rimane difficile da determinare.
La somministrazione del vaccino contro la parotite durante la gravidanza non è raccomandata, così come per altri vaccini che utilizzano virus vivi attenuati, a causa dei potenziali rischi associati. La protezione attraverso la somministrazione di anticorpi specifici prima della gravidanza rimane la strategia preferibile per prevenire l'infezione.
La parotite negli adulti può manifestarsi anche in assenza di febbre. I sintomi principali includono:
Generalmente, la parotite si risolve spontaneamente entro 3-10 giorni senza causare danni significativi. Tuttavia, è essenziale rivolgersi a un medico per un corretto trattamento dei sintomi e per prevenire eventuali complicanze.
La parotite negli adulti si manifesta con:
La consultazione medica è consigliata in caso di gonfiore anomalo delle ghiandole salivari, specialmente se associato a febbre o altri sintomi sistemici.
Gli orecchioni nei bambini si manifestano inizialmente con una caratteristica tumefazione delle ghiandole parotidi, situate ai lati del viso, che dà origine al tipico aspetto gonfio da cui deriva il nome della malattia. Questo sintomo è preceduto da un periodo di incubazione che varia tra le due e le quattro settimane, durante il quale possono comparire febbre, cefalea, dolori muscolari e perdita di appetito.
Il gonfiore delle ghiandole, che può estendersi anche alle ghiandole sottolinguali e sottomandibolari, si manifesta circa 1-2 giorni dopo l'apparizione dei primi sintomi e può causare dolore alle orecchie e difficoltà nella masticazione. Solitamente, i sintomi degli orecchioni nei bambini tendono a regredire entro una settimana, consentendo una completa guarigione.
Tuttavia, è importante notare che circa un terzo delle infezioni da parotite può non presentare segni evidenti, ma piuttosto sintomi generici delle vie aeree superiori. In alcuni rari casi, la parotite nei bambini può portare a complicanze più gravi, come la perdita dell'udito, l'epilessia o la paralisi dei nervi facciali, sottolineando l'importanza di un'attenta osservazione e gestione dei sintomi.
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La parotite, un'infezione che generalmente colpisce entrambe le ghiandole salivari, può manifestarsi anche in forma monolaterale, ovvero su un solo lato, specialmente nelle fasi iniziali. Il primo segno spesso è il dolore durante la masticazione o la deglutizione, che si intensifica con l'ingestione di liquidi acidi come aceto o succo di limone. Questa condizione è caratterizzata dall'ingrossamento di una delle ghiandole parotidi . La parotite monolaterale può interessare anche gli adulti, presentandosi con un gonfiore visibile da un solo lato del viso. La parotite monolaterale negli adulti può essere accompagnata da sintomi quali febbre e dolore localizzato nella zona delle ghiandole interessate. Molto diffusa anche la parotite monolaterale senza febbre.
La parotite monolaterale negli adulti può colpire una o entrambe le ghiandole salivari, manifestandosi spesso su un solo lato, specialmente nelle prime fasi. Tra i sintomi si annoverano dolore masticatorio e ingrossamento di una ghiandola. Tale disturbo può affliggere adulti e bambini, evidenziandosi con un marcato gonfiore, ed è comune che si verifichi senza febbre. La parotite monolaterale senza febbre implica l'infiammazione di una sola ghiandola parotide senza aumento di temperatura corporea. Ecco cosa occorre sapere:
La parotite monolaterale senza febbre è un sintomo atipico ma possibile. Ecco cosa potrebbe indicare:
Gli orecchioni possono causare orchite, un'infiammazione dei testicoli, che può portare a complicazioni come l'infertilità maschile. Tuttavia, la sterilità dovuta all'orchite da orecchioni è rara e colpisce principalmente nelle generazioni più anziane. L'infezione della parotite può contribuire all'infertilità sia negli uomini che nelle donne.
La cura della parotite, comunemente nota come orecchioni, si concentra principalmente sul sollievo dei sintomi, dato che non esiste una terapia specifica per questa condizione. La cura degli orecchioni e della parotite, dunque, si basa sull'adozione di misure per alleviare il disagio e accelerare il processo di guarigione. Il riposo è fondamentale per favorire il recupero, accompagnato da un'alimentazione leggera. Durante la fase acuta dell'infezione, si raccomanda di preferire liquidi e cibi semiliquidi, che possono essere assunti più facilmente, possibilmente utilizzando una cannuccia per minimizzare il disagio legato alla masticazione. È consigliabile evitare cibi acidi o agrumi che potrebbero irritare ulteriormente le ghiandole infiammate.
Per il controllo dei sintomi, come febbre e dolore, l'uso di farmaci antipiretici come il paracetamolo è indicato, specialmente nei bambini al di sotto dei 12 anni, per i quali l'acido acetilsalicilico è sconsigliato. Gli analgesici possono aiutare a gestire il dolore associato all'infiammazione delle ghiandole salivari.
Ecco alcuni rimedi casalinghi per orecchioni e parotite:
Per la parotite (o orecchioni) causata da un virus, gli antibiotici non sono efficaci. Il trattamento si concentra sulla gestione dei sintomi. Se si verificano complicazioni, come un'infezione batterica in caso di scialoadenite, possono essere prescritti antibiotici. Gli antibiotici comunemente usati per la scialoadenite, efficaci contro il Staphylococcus aureus, includono il dicloxacillina. È sempre consigliabile consultare un professionista sanitario per una diagnosi corretta e un trattamento appropriato.
Per il trattamento delle parotiditi ricorrenti durante gli episodi acuti, si ricorre all'uso di antinfiammatori e antibiotici. In ambiente ospedaliero si può somministrare clindamicina per via endovenosa, mentre a domicilio è comune l'utilizzo di amoxicillina con clavulanato.
La vaccinazione rappresenta il metodo più efficace per prevenire la parotite, una malattia infettiva, ed è resa obbligatoria e gratuita per i nati dopo il 2017. Il vaccino contro la parotite utilizza virus vivi attenuati per stimolare una risposta immunitaria senza causare la malattia.
Disponibile sia in versione trivalente, combinato con i vaccini per il morbillo e la rosolia (vaccino MPR), sia in versione tetravalente, con in aggiunta anche la protezione contro la varicella (vaccino MPRV), viene somministrato attraverso un'iniezione sottocutanea, tipicamente nella parte superiore del braccio.
Per i bambini, la protezione completa si ottiene con due dosi del vaccino contro la parotite: la prima tra i 13 e i 15 mesi di età e la seconda tra i 5 e i 6 anni. Questa immunizzazione garantisce una protezione a lungo termine, rendendo inutile la necessità di richiami futuri. Gli adulti non precedentemente vaccinati possono ricevere due dosi del vaccino, somministrate a distanza di almeno quattro settimane l'una dall'altra. Dopo la somministrazione di due dosi, il vaccino offre una protezione contro la parotite nell'85% dei casi. Con una sola dose, la protezione si attesta intorno al 60%. La maggior parte delle persone completamente vaccinate mantiene l'immunità per tutta la vita.
Il contagio degli orecchioni, o meglio della parotite, avviene principalmente in due modi: mediante il contatto diretto con la saliva di una persona infetta o attraverso le goccioline emesse durante la tosse, gli starnuti o anche parlando (i cosiddetti "droplets"). Il virus responsabile degli orecchioni può essere presente nella saliva da uno a sei giorni prima che i sintomi diventino evidenti e rimane contagioso per tutta la durata della malattia.
Anche le urine possono veicolare il virus e, seppur raramente, questo può passare dalla madre al feto durante la gravidanza. Tuttavia, non ci sono prove che il virus degli orecchioni causi malformazioni congenite, sebbene le infezioni nel primo trimestre possano aumentare il rischio di aborto.
Le persone affette da parotite sono veicolo di contagio da circa una settimana prima fino a nove giorni dopo la comparsa del gonfiore delle ghiandole salivari, essendo il picco di contagiosità nelle 48 ore precedenti l'insorgenza del gonfiore. Questo rende fondamentale la prevenzione e l'adozione di misure di isolamento per limitare la diffusione dell'infezione.
La febbre da vaccino contro morbillo-parotite-rosolia può durare fino a 48 ore. È comune riscontrare febbre entro 5-12 giorni dalla vaccinazione, raramente superiore a 38.5°C. La febbre dovrebbe essere lieve e transitoria; se persiste oltre le 48 ore, è consigliabile consultare un medico.
La parotite e la parotidite sono due condizioni che coinvolgono le ghiandole parotidi, ma presentano differenze significative.
In sintesi, mentre la parotite è una specifica infezione virale che causa gonfiore delle parotidi, la parotidite è un termine più ampio che descrive qualsiasi infiammazione delle ghiandole parotidi indipendentemente dalla causa.
Per capire se si hanno gli orecchioni, vanno osservati i seguenti sintomi:
Se riscontri questi sintomi, consulta un medico per una diagnosi precisa e un trattamento adeguato.
La differenza principale tra parotite e parotidite è:
Un'infezione pregressa assicura un'immunità permanente. Il sintomo più distintivo è l'ingrossamento delle ghiandole parotidi, che comporta dolore durante la masticazione e la deglutizione. A questi si accompagnano spesso febbre e una generale sensazione di malessere.
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