Sarà capitato a tutti almeno una volta nella vita di percepire uno strano suono nelle orecchie, dopo una serata in pizzeria o dopo un concerto. La sensazione di fischio nelle orecchie è infatti molto comune e, nella gran parte dei casi, sparisce da sola dopo alcuni minuti. Non sempre però è così: ci sono persone che ci convivono da anni e non sanno che il problema si può alleviare molto, con i giusti trattamenti. Ecco perché abbiamo pensato di stilare un elenco delle cinque domande più frequenti che ci sentiamo rivolgere in merito al perché fischiano le orecchie, così da dirimere ogni eventuale dubbio e indirizzarvi verso la scelta più adatta alla vostra situazione.
Sentire le orecchie che fischiano è un sintomo che prende il nome di acufene o tinnito e consiste nell’avere la percezione di sentire un suono dentro le orecchie, anche se dall’esterno non è percepibile. Si tratta di una sensazione molto soggettiva, che per molti si manifesta come un suono, per altri invece è un fischio, un rumore, un cinguettio addirittura, così come è molto personale anche la tolleranza al rumore prodotto dall’acufene: c’è chi ci convive da anni senza problemi, chi invece lo vive come una condizione invalidante, tale da compromettere le normali relazioni sociali.
Non c’è limite di età per l’acufene, che colpisce tanto i bambini quanto gli anziani. Tuttavia quest’ultima categoria è sicuramente più esposta per via dello stato di avanzamento dell’età e anche perché il fastidio che colpisce i bambini spesso esiste sin dalla nascita, motivo per cui per loro è una condizione normale, di cui non si rendono conto.
Non c’è una causa univoca che determina il fischio nelle orecchie, ma una serie di possibili motivazioni, da valutare caso per caso. Ricordiamo infatti che l’acufene è un sintomo e non una malattia, per cui generalmente si manifesta come un effetto secondario di una causa principale differente. Il caso più comune è l’acufene generato da un trauma acustico, per cui si percepisce subito dopo un fischio insistente nelle orecchie, che sparisce da solo dopo pochi minuti. Stessa cosa può accadere per effetto di un accumulo di cerume nel condotto uditivo, tale da compromettere l’udito e far percepire un suono fastidioso; anche alcuni farmaci possono avere il tinnito come effetto collaterale, che può essere temporaneo o permanente; infine, tra le cause principali ci sono anche l’invecchiamento e alcune malattie, a carico dell’orecchio o di altri organi, come ad esempio ipertensione, ipotiroidismo e malattia di Ménière.
Assolutamente sì, anzi è una delle cause principali dell’acufene temporaneo. In tal senso bisogna fare una distinzione molto precisa: da un lato ci sono esposizioni a rumori persistenti per anni, come ad esempio negli ambienti di lavoro, dall’altro c’è il trauma acustico improvviso e occasionale. Nel primo caso è più probabile che si possa incorrere in un acufene più grave, che può portare anche alla perdita dell’udito; nel secondo caso questa evenienza è abbastanza improbabile e può accadere solo nel caso in cui si venga esposti a rumori superiori ai 100 decibel per almeno un quarto d’ora.
Si può parlare di danno causato da rumore troppo forte solo quando le orecchie fanno male, l’udito è peggiorato e gli altri devono urlare per parlarci. In tutti questi casi è opportuno prenotare un appuntamento da uno specialista per verificare il livello del proprio udito e l’entità del danno causato dal rumore.
Una piccola percentuale di persone che soffre di acufene riferisce di sentire un suono ritmico e pulsante nelle orecchie, spesso in concomitanza con il battito cardiaco. A volte è possibile percepirlo appoggiando uno stetoscopio sul collo del paziente o attraverso un microfono nel condotto uditivo. La causa di questo acufene pulsante è da ricercarsi principalmente in malattie cardiovascolari, per cui si verifica una compromissione del normale flusso sanguigno nelle vene e nelle arterie: ipertensione e soffio al cuore ne sono un esempio.
Non esiste una cura definitiva e univoca per curare l’acufene, ma una serie di rimedi per alleviare il disturbo. La prima cosa da fare è migliorare la qualità della propria vita, mettendo in atto una serie di buone pratiche come smettere di fumare, fare sport e seguire un’alimentazione sana; in caso di acufeni moderati o gravi può essere di grande aiuto l’utilizzo di una protesi acustica, che possa alleviare la sensazione di fastidio nelle orecchie; negli ultimi anni si è molto diffusa anche la tecnica della terapia del suono: il paziente viene sottoposto a suoni aggiuntivi che, con il tempo, faranno percepire meno l’acufene.
Nella gran parte dei casi, come dicevamo, il fischio alle orecchie è un disturbo passeggero, che tende a svanire da solo nel giro di poco tempo. Qualora però il problema dovesse persistere, bisogna consultare un medico, che potrà riconoscere le cause del problema e trovare il rimedio più adatto.