Il fischio all’orecchio è un sintomo molto comune che si può manifestare con l’alterazione della percezione uditiva e l’incapacità di avvertire i suoni provenienti dall’ambiente esterno. A chi ne soffre, è consigliabile rivolgersi ad un medico specializzato per intercettare la causa del disturbo, prevenire complicanze a carico dell’apparato uditivo e poter ritornare a percepire i suoni in maniera naturale.
Il fischio all’orecchio è un disturbo, in alcuni casi particolarmente fastidioso, che coinvolge la percezione uditiva, restituendo una sensazione acustica alterata. Quest’ultima è avvertita in modo chiaro e distinto, anche se nessuna sorgente presente all’interno dell’ambiente circostante l’ha generata. Solitamente, questa sensazione è percepita sotto forma di fischi, ronzii, fruscii e sibili.
Avvertito come un rumore, il fischio alle orecchie non corrisponde a nessuno stimolo acustico reale. Può interessare un solo orecchio o entrambe le orecchie e, in alcuni casi, può anche localizzarsi al centro della testa. Come spesso accade, lo stato di alterazione in cui si trovano le orecchie che fischiano è percepito esclusivamente dalla persona colpita dal disturbo.
In ambito medico, quando un paziente soffre di orecchie che fischiano, ci si riferisce al disturbo con l’espressione “acufene”. Il rumore può essere avvertito a gradi di intensità differenti e può presentarsi a carattere intermittente, pulsante o continuo. Pur non essendo un sintomo pericoloso, il fischio alle orecchie è fastidioso e può complicare lo stato di salute dell’apparato uditivo. Per questo motivo, è bene sapere come riconoscere il disturbo e risolvere il problema.
Il fischio all’orecchio è un disturbo uditivo comune nella popolazione di età compresa tra i 45 e i 75 anni. Il sintomo principale a cui prestare attenzione è l’insorgere improvviso di una sensazione di alterazione uditiva, accompagnata dalla percezione di fischi, ronzii, fruscii e sibili.
Le orecchie che fischiano possono essere due o uno soltanto. Se il disturbo interessa entrambe le orecchie, si parla di fischio all’orecchio bilaterale. Se, al contrario, il rumore è percepibile da un solo orecchio, il disturbo è unilaterale. In alcuni casi, inoltre, è possibile che il rumore sembri provenire dall’interno della testa.
All’insorgere di un fischio orecchio improvviso, è possibile che esso si manifesti attraverso suoni di frequenza acuta o di intensità più lieve. Solitamente, i rumori percepiti non sono particolarmente intensi. Tuttavia, vengono avvertiti come estremamente fastidiosi da coloro che ne soffrono. Inoltre, il fischio all’orecchio può manifestarsi come un fischio all’orecchio continuo, intermittente o pulsante.
Il fischio all’orecchio può essere accompagnato da altri disturbi che interessano l’apparato uditivo:
Ci sono anche altri sintomi che destano preoccupazione e ai quali è bene fare attenzione. Essi interessano l’apparato auricolare, ma non solo:
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Il fischio all’orecchio si manifesta per effetto di processi associati a patologie che interessano l’apparato uditivo o altri apparati vicini. Le cause principali legate all’insorgere del fischio orecchio improvviso possono essere distinte in tre categorie sulla base della zona di origine del rumore: orecchio interno, orecchio medio e orecchio esterno.
I fischi che hanno origine nell’orecchio interno sono riconducibili alla maggior parte delle malattie dell’orecchio:
Se, invece, il rumore è concentrato nell’orecchio medio, le cause principali sono da ricondurre a:
Quando il fischio all’orecchio ha origine nell’orecchio esterno, il disturbo è da ricollegare alla presenza di ostruzioni nel canale uditivo:
Il fischio all’orecchio è un disturbo il cui decorso, generalmente, non supera le due settimane. Tuttavia, se l’alterazione uditiva continua e persiste oltre questo lasso di tempo, è consigliabile rivolgersi ad un medico otorinolaringoiatra per intercettare le cause del problema.
Per verificare la salute dell’apparato uditivo del paziente, il medico provvede a controllare la presenza di tappi di cerume, otiti, traumi o effetti collaterali causati da farmaci ototossici. L’anamnesi deve tener conto della tipologia di fischio avvertito dal paziente: unilaterale o bilaterale, costante o intermittente, regolare o sporadico.
Durante la visita, l’otorinolaringoiatra svolge un esame obiettivo e controlla in modo approfondito, con una otoscopia, il condotto uditivo del paziente. Inoltre, è buona norma eseguire un esame audiometrico per constatare la sua capacità uditiva. In alcuni casi, è possibile che il medico suggerisca al paziente di effettuare una radiografia, un’angiografia o una risonanza magnetica.
Se il fischio all’orecchio è causato da una particolare condizione patologica, il trattamento della patologia condurrà alla risoluzione del disturbo. Molte forme di fischio all’orecchio regrediscono in seguito alla pulizia approfondita del condotto uditivo o in seguito alla correzione della perdita dell’udito, tranne nei casi in cui l’alterazione dell’udito non sia da ricondurre alle lesioni del timpano.
Per capire come alleviare il fischio alle orecchie è bene conoscere la sede di origine del rumore. Una delle strade percorribili è il ricorso ad una terapia mascherante: il paziente inserisce nell’orecchio una protesi acustica che produce suoni bassi capaci di minimizzare il fischio all’orecchio.
Come togliere il fischio dalle orecchie adottando una modalità di intervento alternativa? Il disturbo può essere risolto ricorrendo ad una terapia di riallenamento: il paziente viene sottoposto ad uno stimolo sonoro che frena l’amplificazione del fischio all’orecchio. Infine, chi soffre di orecchie che fischiano può, sotto indicazione medica, seguire una terapia farmacologica.