La labirintite è un’infiammazione che si manifesta con l’alterazione della funzionalità vestibolare unilaterale dell’orecchio e che coinvolge il labirinto e altre strutture interne dell’apparato acustico. All’insorgere dei primi sintomi, è necessario sottoporsi ad una visita medica specialistica, così da scongiurare complicanze a carico dell’orecchio che potrebbero causare la perdita dell’udito o acufeni permanenti.
Il labirinto è sede del nervo dell’orecchio ed è composto da piccoli organi che svolgono un’importante funzione: consentono il mantenimento della postura e del senso dell’equilibrio e permettono l’ascolto dei suoni. Il labirinto è una piccola porzione dell’apparato auricolare interno, normalmente riempita di endolinfa, un liquido che è adibito alla rilevazione dei movimenti, anche minimi, della testa. In altri termini, quando il cervello riceve l’ordine di ruotare o di spostare la testa, l’endolinfa all’interno del labirinto si muove, trasmettendo lo stimolo al nervo dell’orecchio interno.
Se la funzionalità vestibolare unilaterale dell’orecchio interno è intaccata e, quindi, il labirinto non funziona correttamente, l’equilibrio della persona affetta da labirintite è compromesso. Questa condizione comporta disturbi dell’equilibrio, molto spesso invalidanti, e ostacola il corretto svolgimento delle attività quotidiane. Rivolgersi ad un medico per ricevere una consulenza specialistica è essenziale per agevolare il decorso della malattia e il recupero, totale o parziale, della funzionalità del labirinto.
La labirintite è un’infiammazione che, generalmente, si manifesta con l’insorgere di sintomi acuti e violenti. Tra i sintomi più comuni, che è possibile ricondurre all’alterazione della funzionalità vestibolare unilaterale dell’orecchio interno e che è bene riconoscere tempestivamente per garantire il benessere dell’apparato acustico, ci sono:
vertigini: costituiscono il sintomo più comune tra i pazienti affetti da labirintite. Le vertigini si manifestano restituendo la sensazione che l’ambiente attorno si muova o ruoti e possono comparire improvvisamente o gradualmente;
acufeni: sono rumori avvertiti nell’orecchio in assenza di stimoli sonori provenienti da fonti presenti nell’ambiente circostante. Si manifestano sotto forma di ronzio, tintinnio, fischio o sibilo e possono essere continui o intermittenti;
Questi sintomi derivano dall’incapacità del labirinto di assolvere la sua funzione principale: assicurare l’equilibrio all’organismo. Il sistema si blocca e la persona che avverte i sintomi rileva un cambiamento di moto improvviso e violento. Infatti, tutti i sintomi sopraelencati possono manifestarsi durante i viaggi in aereo, in nave o durante le immersioni subacquee.
Ad oggi, non è ancora possibile ricondurre l’alterazione della funzionalità vestibolare unilaterale dell’orecchio interno e, quindi, il malfunzionamento del labirinto ad una causa scatenante precisa e univoca. Tuttavia, si presume che l’origine della malattia sia imputabile ad una delle seguenti condizioni patologiche:
In alcuni casi, può capitare che la labirintite sia causata dall’assunzione di medicinali che hanno come effetto collaterale reazioni allergiche violente che alterano la funzionalità dell’apparato acustico interno, come gli antibiotici o altre sostanze.
Il paziente che lamenta alterazioni improvvise della postura e del senso dell’equilibrio accompagnate da un indebolimento della capacità di avvertire i suoni provenienti dall’ambiente circostante è chiamato a rivolgersi immediatamente ad un medico specialista per sottoporsi a tutti gli accertamenti necessari. Lo scopo è quello di individuare le cause della labirintite e di iniziare, quanto prima, la terapia farmacologica più adatta per risolvere il problema.
La prima fase è quella dell’anamnesi, durante la quale il medico traccia la storia clinica del paziente per raccogliere e analizzare tutti i disturbi da lui denunciati. Questo passaggio è fondamentale perché consente al medico di avere un quadro informativo generale da arricchire andando avanti con la consulenza e da sfruttare per pervenire alla diagnosi definitiva.
Segue l’esame fisico vero e proprio, utile al medico per capire se i sintomi avvertiti dal paziente siano imputabili ad un’alterazione della funzionalità vestibolare unilaterale dell’orecchio e del labirinto. L’esame fisico può consistere in test di varia natura. La scelta del test a cui sottoporre il paziente dipende dall’intensità dei sintomi avvertiti, oltre che dalla difficoltà che il medico riscontra nell’accertamento della malattia. Tra i test più diffusi ci sono:
Il trattamento della labirintite dipende dalle cause scatenanti e dalla gravità della condizione clinica del paziente. Lo scopo della terapia è quello di risolvere i sintomi che più comunemente accompagnano la perdita del senso dell’equilibrio e della capacità uditiva:
Quando la terapia farmacologica prescritta dal medico non favorisce il decorso della malattia e, quindi, la guarigione dalla labirintite, è possibile che il paziente debba sottoporsi ad un intervento chirurgico per correggere i danni a carico dell’apparato uditivo interno implicati nella comparsa del disturbo. Generalmente, la terapia per il trattamento della labirintite si conclude con la riabilitazione vestibolare, ovvero una serie di esercizi specifici che il paziente è chiamato a svolgere regolarmente per migliorare il proprio senso di equilibrio.